Non è necessario avere letto Carl Von Clausewitz, oppure le opere militari di grandi strateghi della rivoluzione come Mao e Trozki per capire se la libia sarà o non sarà il nostro Irak. Quello che va compreso ed è compreso anche da microcefali come mé é che la guerra in libia o dove vuoi è oggi combattuta più da strateghi di ingegneria sociale che da strateghi militari con formazione tradizionale legata alla conoscenza di come si svolsero le guerre puniche . L’europa è occupata da potenziali bacini di proselitismo terroristico dovuti all’emigrazione, terrorismo come gli attentati di parigi o gli stupri di massa a Colonia che dimostrano la debolezza e ricattabilità dei governi occidentali nell’eventualità di un loro maggiore impegno militare nei paesi islamici. Senza farla lunga l’italia in questa eventualità sarà nel mirino del terrorismo, aggiungi poi la ” fragilità psicologica ” dell’opinione pubblica italiana che davanti ai primi centinaia di morti dei propri figli di mamma cadrà nel panico totale. Non abbiamo una classe dirigente politica all’altezza e per quello che riguarda quella militare ( faccazzisti e imboscati) e meglio stendere un pietoso velo. I nostri servizi segreti sembra siano più impegnati a fare la cresta ai riscatti pagati dal governo più che ha fare opera di intelligenza . Una cosa è chiara anche al nostro mister Bean che ci governa, oltre ha farci fare un’ennesima figura di merda , quella sui rolex è niente, sarà questo intervento in libia, la pietra tombale del suo governo e della sua attività politica futura. Come si dimostra, tutti i mali non vengono per nuocere.
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